Camminata nella macchina mediterranea alle spalle di Calafuria
di Mauro Vannini
Gennaio 2012
Il percorso si svolge sulle colline alle spalle di Calafuria, nella foresta di Montenero. Anche se la lunghezza non è trascurabile il fondo agevole lo rende adatto a tutti. Nella parte più alta si aprono scorci stupendi verso il mare. Questa escursione non è da programmare nei mesi più caldi. Tutto il giro potrebbe essere fatto anche in mountain bike, si svolge interamente su mulattiere e strade bianche.
Località di partenza e arrivo: | Loc. Castellaccio
(LI). Capolinea atl in via di Quercianella. |
Tipo d’escursione: | Camminata piacevole
su strade sterrate |
Difficoltà: | Escursionistica,
per tutti. Necessario un pò d'allenamento data la lunghezza. |
Quota: | Minima: 70 m; massima: 330 m. |
Dislivello: | In salita e discesa: 420 m |
Lunghezza: | 16 Km |
Tempo di percorrenza: | 5 h |
Come arrivare:
Percorrendo la variante Aurelia uscire a Montenero. Seguire le indicazioni prima per Montenero e dopo averlo superato per Castellaccio. Superare anche questo. Di seguito si arriva a Fondacci e si oltrepassa per un chilometro circa fino ad arrivare ad una curva a destra molto stretta. Sulla sinistra c’è un ampio piazzale con la fermata del bus atl dove parcheggiamo.
Descrizione:
La camminata inizia dal piazzale del capolinea atl in via di Quercianella (Foto). Si prende la strada bianca che scende alla fine del piazzale e si segue fino al primo incrocio. Qui si piega a sinistra evitando d’andare verso Il Poggione.
La strada scende verso il fiume prima fra case e villette e poi in mezzo al bosco fino a raggiungere il guado sul borro Quarata che si oltrepassa.
In caso di piogge abbondanti potrebbe esserci qualche difficoltà. Questo è il punto più basso della nostra camminata.
La strada procede sul fondovalle di fianco al borro fino a raggiungere il torrente Chioma.
Da qui comincia a risalire seguendo la valle del Chioma. La salita è dapprima dolce ma una volta riattraversato il torrente la strada aumenta la pendenza fino ad arrivare a 230m d’altezza in un piazzale a poche decine di metri dalla provinciale.
In caso di bisogno è possibile raggiungere questo posto con la macchina.
Già prima del piazzale si aprono delle vedute verso il mare molto belle.
Si prosegue per la sterrata che scende per un po’ ma presto riparte in salita nel mezzo al bosco per arrivare dietro a Poggio Castello sui 300 m di quota dove la strada procede in modo pianeggiante. Poco dopo aver finito il tratto in salita uno slargo sulla sinistra permette di scendere di pochi metri oltre le macchia ed ammirare il panorama verso il mare.
Si ritorna sulla strada e si prosegue. Il percorso sale ancora di poco fino ad arrivare in prossimità del poggio Caprone.
In questa zona si raggiunge la massima altitudine dell’escursione, circa 330 m.
Si comincia a riscendere sempre su strade bianche.
Da qui si riesce a vedere la pianura di Livorno con dietro il profilo delle alpi Apuane che si stagliano contro il cielo.
Più oltre si troveranno due incroci dove prenderemo sempre la strada sulla sinistra.
Dopo un po’, superata un’ultima salita, si raggiunge il retro di Monte Nero e, in breve, la strada asfaltata.
Si gira a sinistra e poco meno di due chilometri di strada asfaltata ci riportano alla macchina.
Sulla strada si incontrano un alimentari ed un bar a cui possiamo rifocillarci.
Nota:
Quest’escursione non dovrebbe essere fatta nei mesi più caldi, la bassa quota e l’esposizione farebbero soffrir troppo caldo.
La zona è soggetta a battute di caccia al cinghiale. Nel caso alcuni tratti potrebbero essere chiusi temporaneamente.
In caso di forti piogge il guado del Botro Qarata potrebbe essere difficoltoso.
Tutto il percorso si svolge su strade bianche ben percorribili anche con mountain bike.
Riferimenti:
- Parco provinciale dei Monti Livornesi
(http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_provinciale_dei_Monti_Livornesi)
Autore: Mauro Vannini, e-mail: info@mondogeo.it
URL: www.mondogeo.it
Nota legale:
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